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Probabilmente se stai leggendo queste righe sarai alla ricerca di un professionista che ti possa aiutare ad affrontare alcuni problemi o difficoltà che si sono presentati recentemente nella tua vita o che ti accompagnano da più tempo.
Forse ti starai chiedendo se una psicoterapia è qualcosa che fa per te e ti può essere di aiuto, oppure più in generale ti starai domandando cos’è una psicoterapia e che cosa c’è di diverso in una psicoterapia psicoanalitica.
Permettimi di provare a dare delle risposte a queste legittime domande.
Personalmente penso che la psicoterapia possa essere definita come una esperienza relazionale di tipo terapeutico.
Dal mio punto di vista, gli elementi fondamentali che rendono terapeutica tale relazione sono l’ascolto profondo, un atteggiamento empatico e di tipo non giudicate da parte del clinico, rispetto alle altrui esperienze di vita ed emozioni.
Attraverso il libero racconto della propria storia e dei vissuti ad essa legati si può venire a creare quel clima relazionale di fiducia che consente di provare ad esplorare insieme, in modo nuovo e diverso, ciò che sta accadendo nella propria vita.
Grazie al dialogo terapeutico diventa possibile iniziare ad osservare gli ostacoli mentali e le difficoltà relazionali che possono aver portato allo sviluppo di malesseri personali, liberando al contempo le risorse che erano rimaste latenti.
Se alcune relazioni nel tempo possono farci soffrire e addirittura ammalare, altre relazioni ci possono guarire.
La psicoterapia può essere utile per affrontare i problemi che l’esistenza stessa ci pone ogni giorno nella nostra vita.
Tutti noi ci confrontiamo nel nostro ciclo di vita con diverse fasi che pongono nuove sfide e difficoltà: l’approccio allo studio a scuola o all’università; l’inserimento nel mondo lavorativo, stress correlato o cambiamenti relativi a questa sfera come per esempio il pensionamento; le diverse situazioni relazionali che ci troviamo a vivere, da quelle amicali a quelle sentimentali; la ricerca di una genitorialità; la nascita dei figli e l’accudimento durante tutta la loro crescita fino alla loro uscita di casa; le separazioni relazionali; le malattie fisiche proprie o dei propri cari e i lutti.
In alcuni di questi momenti si possono sperimentare stati di sofferenza psichica che si possono esprimere attraverso sensazioni di malessere sintomatologiche come paure, ansia, attacchi di panico, fobie, stati depressivi, difficoltà a dormire. Tutto ciò può influire negativamente sulla qualità del proprio benessere emotivo, generando un vissuto di scarsa autostima e un senso di impasse, non sapendo come affrontare tali situazioni.
I sintomi hanno una loro ragione d’essere. Per quanto possano essere comprensibilmente disturbanti, essi ci parlano e ci comunicano qualcosa. Diventa quindi importante comprendere le cause consce ed inconsce dei malesseri sperimentati, al fine di generare un cambiamento rivolto ad ottenere ad un maggior livello di benessere psichico.
Attraverso la psicoterapia è possibile affrontare in senso trasformativo questi momenti critici. Le cosiddette crisi esistenziali possono essere intese come la perdita del proprio equilibrio emotivo, psichico e relazionale. Uno degli obiettivi che la psicoterapia si pone è quello di comprendere le caratteristiche dello stato di equilibrio che è andato perso per poterne realizzare e stabilire uno nuovo e maggiormente funzionale.
Forse una delle principali differenze della psicoterapia psicoanalitica rispetto ad altri approcci è il modo di concepire la mente. La psicoanalisi fonda il suo pensiero e la sua pratica sul fatto che dentro di noi c’è qualcosa che non conosciamo: l’inconscio. L’idea che ci sia una parte di noi che ci è sconosciuta forse ad un primo impatto può preoccupare. In realtà l’inconscio è un nostro alleato. Per questo motivo la psicoanalisi concepisce la terapia come un viaggio interiore, proprio perché imparando a dialogare con il nostro inconscio si possono scoprire ed esplorare lati sconosciuti della propria personalità che possono arricchire la nostra esperienza di vita e far emergere nuove risorse.
Le vie per comunicare con l’inconscio risiedono nella narrazione e nella comprensione dei sogni notturni, delle fantasie ad occhi aperti che ognuno di noi ha durante il giorno e nei pensieri che si producono liberamente durante la terapia. Nel momento in cui ci si sente pronti a raccontare e a condividere queste esperienze psichiche, si genera la possibilità di esplorare ed entrare in contatto con le proprie emozioni in un modo nuovo, liberatorio e rivitalizzante, arrivando a dare nuovi significati alle proprie esperienze di vita passate e presenti.
La psicoterapia è un processo trasformativo che richiede tempo. Viviamo in un’epoca dove tutto accade velocemente e i cambiamenti avvengono rapidamente. Forse la psicoanalisi è in controtendenza rispetto a questo, ma è in sintonia con quella che è l’esperienza umana: per cambiare ci vuole tempo. Divenire consapevoli dell’origine delle proprie difficoltà e sofferenze, attuare di conseguenza cambiamenti duraturi nei propri comportamenti e nelle proprie abitudini, richiede inevitabilmente del tempo. Questo non significa che una psicoterapia psicoanalitica è una terapia a vita, ma che non si prefigge di porre un limite temporale, in quanto si ritiene corretto che duri il tempo che viene percepito come necessario.
La terapia psicoanalitica può prevedere anche la possibilità di più sedute settimanali e l’utilizzo del lettino. Una maggiore frequenza dei colloqui consente di intensificare il lavoro terapeutico potendo riflettere ulteriormente su quegli aspetti relazionali, spesso automatici e inconsapevoli, che influenzano la quotidianità. L’uso del lettino consente alla persona di poter assumere una postura sdraiata e quindi maggiormente rilassata che offre l’opportunità di lasciarsi andare per entrare in contatto con i lati più profondi della propria psiche.